Dall’“Principio di Complementarità” di Bohr allo Yin-Yang del Taoismo: Due Vie Diverse che Convergono

Testo e revisione: Jessica Li

1. Lo stemma della famiglia Bohr e l’ispirazione orientale del “Principio di Complementarità”
Il fondatore della meccanica quantistica, Niels Bohr, quando fu insignito del titolo di cavaliere dal re di Danimarca, fu invitato a progettare il proprio stemma familiare.
Bohr integrò nel suo stemma il simbolo cinese del Taiji (Yin-Yang) con il motto latino “Contraria Sunt Complementa”(“Gli opposti si completano”).
Questo motto rappresenta l’espressione filosofica del suo “Principio di Complementarità” nella meccanica quantistica: onda e particella, movimento e quiete, luce e oscurità, yin e yang — opposti ma uniti.
Questo design dimostra l’influenza profonda della filosofia orientale, in particolare del pensiero taoista, su Bohr.


2. Entanglement quantistico e l’immagine dello “Yin-Yang”
Negli ultimi anni, un team di ricerca dell’Università di Ottawa e dell’Università di Roma ha pubblicato uno studio su Nature Photonics.
Utilizzando nuove tecniche nello studio dell’entanglement quantistico, hanno ottenuto per la prima volta la visualizzazione in tempo reale dello stato entangled di due fotoni.
Il risultato ha generato un’immagine sorprendente, simile al simbolo cinese antico dello “Yin-Yang”.
Questa sorprendente somiglianza richiama ancora una volta la filosofia del Dao De Jing: “un Yin e uno Yang costituiscono la Via”.


3. “Taijitu Shuo” e la visione cosmologica del “Wuji e Taiji”
Lo studioso neo-confuciano della dinastia Song, Zhou Dunyi, nel suo Taijitu Shuo propone il concetto filosofico del “Wuji che genera il Taiji”.
Secondo lui, l’origine dell’universo è il Wuji (l’infinito senza limite), mentre il Taiji rappresenta il punto di partenza della generazione di tutte le cose.
Dal Taiji nascono i due poli (Liangyi), dai due poli nascono le quattro fasi (Sixiang), e dalle quattro fasi emergono gli otto trigrammi (Bagua).
Questa idea rispecchia il pensiero del Dao De Jing: “Il Dao genera l’Uno, l’Uno genera il Due, il Due genera il Tre, il Tre genera tutte le cose”.
Tale sistema di pensiero ha fondato la filosofia neo-confuciana e la cosmologia successiva, diventando un punto cruciale di incontro tra filosofie orientali e occidentali.

4. “Zhouyi Cantong Qi” e l’inizio della “diagrammatizzazione dell’Yijing”
Il Zhouyi Cantong Qi è considerato il primo testo a combinare i trigrammi dell’Yijing con il pensiero alchemico, spiegando i mutamenti dell’universo e della vita tramite diagrammi.
Successivamente, il taoista Chen Tuan disegnò il Taiji Prenatale, che servì come prototipo visivo diretto per il Taijitu Shuo di Zhou Dunyi.
Questi diagrammi dimostrano l’alto grado di astrazione visiva del pensiero cinese antico e prefigurano gli albori del pensiero scientifico.

5. Conclusione: Due Vie Diverse che Convergono
Dal Principio di Complementarità di Bohr, all’immagine “Yin-Yang” negli esperimenti di entanglement, fino alla cosmologia del Taijitu Shuo,
possiamo osservare una profonda corrispondenza tra scienza e filosofia orientale: opposti uniti, mutua dipendenza, equilibrio dinamico.
La fisica quantistica rivela l’indeterminatezza del mondo, mentre la filosofia taoista già indicava, nel concetto di “Wuji che genera il Taiji”, la logica intrinseca della generazione delle cose.
Questa risonanza di pensiero, che attraversa millenni, è una splendida manifestazione della saggezza della civiltà umana.


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