“L’I Ching è come una parte della natura che aspetta di essere scoperta.”
C. G. Jung
il libro antico cinese di oracolo: la massima approssimazione attraverso i segni alla vita stessa.
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《I Ching》, conosciuto anche come “Il Classico dei Mutamenti” (in cinese 《周易》, Zhōuyì), è uno dei testi più antichi e influenti della tradizione cinese. Sebbene originariamente nato come un manuale di divinazione, col tempo è diventato una guida filosofica e spirituale, fondamentale per il taoismo, il confucianesimo e molte altre scuole di pensiero.
Il libro è diviso in due parti principali: i testi canonici e i commentari. La parte canonica contiene 64 esagrammi, ciascuno costituito da sei linee (piene o spezzate) che rappresentano la combinazione di forze yin (linee spezzate) e yang (linee piene). Ogni esagramma descrive un aspetto diverso della natura e della vita umana, e viene utilizzato per interpretare i cambiamenti e prendere decisioni in armonia con il flusso naturale dell’universo.
I commentari, chiamati “Dieci Ali”, furono attribuiti a Confucio e ai suoi discepoli, e forniscono spiegazioni più profonde sui significati filosofici degli esagrammi e dei loro mutamenti. In questo modo, il libro supera il semplice uso divinatorio e si trasforma in una riflessione complessa sull’universo, sulla dualità yin-yang e sui cicli di mutamento costante che regolano l’esistenza.
In sintesi, l’I Ching non è solo un manuale per predire il futuro, ma un’opera di saggezza che insegna come comprendere il mondo e adattarsi ai suoi continui cambiamenti. Invita l’individuo a seguire il Dao (la via), vivendo in equilibrio con le leggi naturali e con il mutamento, che è la costante universale.
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